I miti e le leggende sono un legame indissolubile con il passato e le credenze degli antenati; un modo elegante di mantenere la propria identità e l’indipendenza da una nazione, l’Inghilterra, che ha cercato di sdradicare usi e costumi dalla popolazione scozzese.

I miti e le leggende scozzesi sono molto simili a quelle Irlandesi proprio per la loro connessione che risale al popolamento della Caledonia (nome che i Romani diedero al territorio a nord dell’Inghilterra, all’incirca la stessa espansione dell’attuale Scozia). La popolazione d’Irlanda si stabilì in Scozia stanziandosi nelle Highlands e nelle svariate isole occidentali portando con se usi, tradizioni e leggende gaeliche. Le svariate ondate di migrazione del popolo gaelico si unirono a quello che già abitava le terre desolate della Scozia, i misteriosi Pitti.
Il Ciclo dell’Ulster e i Miti delle Isole
E’ proprio dall’Ulster, regione irlandese, che molti partirono per stabilirsi in Scozia e probabilmente fu proprio lì che scrissero le storie che compongono “Il ciclo dell’Ulster” che narra le gesta degli eroi Conchobar mac Nessa (Re dell’Ulster), quelle di Cúchulainn ed i suoi amici e nemici.
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Sono le isole Ebridi, le isole Shetland e le Highlands ad abbracciare la mitologia con maggior calore e continuano a tramandarla. Queste zone sono avvolte da un’atmosfera misteriosa e fiabesca che non lascia dubitare neanche per un secondo che le storie di streghe, elfi, folletti siano soltanto leggende. I miti più conosciuti sono sicuramente “Tempeste Kelpie” che attendeva i marinai e le navi in uno specchio d’acqua tra Lewis e Harris e la Scozia e quello dei “Changeling”; discendenti delle fate che scambiavano i loro piccoli deformi e malati con quelli umani; protagonisti di moltissime fiabe e racconti.

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Le leggende del piccolo popolo, streghe, brownie e mostri marini
In una civiltà così legata alle forze della natura come quella Celtica, i racconti fiabeschi avevano un potere esorcizzante e allo stesso tempo davano una chiave di lettura di quei fenomeni naturali così incomprensibili e potenti. Le storie venivano tramandate oralmente durante le feste in cui ci si riuniva accanto un fuoco bevendo birra e ballando al suono dell’arpa celtica (clarsach) e della cornamusa. Si raccontavano le storie del piccolo popolo, di streghe e di elfi, dei grandi eroi. Un monito ed un insegnamento per i giovani.
Queste storie hanno come protagonisti personaggi che fanno parte di un mondo parallelo che vive a stretto contatto con quello umano, spesso mescolandosi a loro per fare del bene o l’esatto contrario.
Mostri Marini
I mostri o demoni marini hanno spesso un aspetto quasi umano e vivono nei fiumi e nei loch (laghi). Solitamente attendono il viaggiatore per portarlo alla perdizione attirandolo tramite lusinghe. Uno di questi è il Cavallo d’Acqua (Each-Uisge) che assume qualunque forma esso voglia, anche quella umana, per ingannare più facilmente il malcapitato. Tra i mostri marini ci sono assolutamente le Sirene e le Donne-foca (Selkie) che non sono tanto pericolose come le creature precedenti ma molto misteriose ed estremamente volubili.

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Le Fate
Fanno parte del “Piccolo Popolo”, appellativo che utilizzano gli umani per riferirsi a loro senza infastidirle. Infatti sono creature capricciose, possono aiutare un umano in difficoltà o rapirlo per sempre. Solitamente vengono descritte come delicate ed eleganti, di verde vestite. Vivono nei boschi o nei campi sotto piccole colline dove si riuniscono la notte per cantare, ballare e filare. Spesso attirano malcapitati trascinandoli nelle loro dimore per sempre o a passare la notte con loro lasciandoli andare il mattino dopo; l’umano però scoprirà che per lui sono passati ben sette anni. Le fate sono famose per avvelenare gli animali di un fattore o distruggere i suoi campi se pensano che costui le abbia offese, e addirittura rapiscono i bambini lasciando al loro posto un sostituto.

Per una fata, la cosa più importante, è il suo nome. Se un umano dovesse venire a conoscenza del nome di una fata, l’avrebbe in pugno e potrà chiederle quello che vuole. Una delle storie più esplicative a riguardo è “Wwhuppity Stororie” che racconta infatti di una donna aiutata da una fata che voleva come pagamento suo figlio neonato ma la donna, una volta scoperto il nome della fata, potè scacciarla senza cedere suo figlio.
I folletti ed il Brownie
I folletti sono solitamente creature pacifiche, danno una mano quando possono chiedendo in cambio solo cibo o niente. E’ però il Brownie la creatura più amichevole tra tutti i folletti. Lui sceglie una dimora dove vivere, anche se già abitata, e condividerà la casa con loro per molti anni. Di giorno non fa nulla, sonnecchia in una parte della casa o del castello, mentre di notte si rimbocca le maniche sia in casa che nei campi. L’importante è lasciargli una ciotola di panna o di miele come ricompensa. Attenzione a regalargli abiti, cibo o bevande che non ha chiesto, se ne andrà immediatamente!
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Alcune informazioni provengono da:
- Elena Percivaldi – “I Celti: una civiltà europea”
- Lorenzo Carrara – “Elfi e streghe di Scozia”
