Il mio primo viaggio da sola

Quello che per qualcuno può essere un’abitudine o un lavoro, per me era una novità, qualcosa di emozionante e terrificante. Qualcosa che mi faceva sentire piccola ed indifesa ma, allo stesso tempo, determinata e pronta.

All’estero nessuno sembra sorpreso quando dici che stai facendo un viaggio da sola, ti chiedono solo che giro stai facendo e quanto ti fermerai. Qui rimangono quasi tutti un po’ perplessi e, dopo un minuto di riflessione, chiedono: ” Non c’è nessuno che possa venire con te?”. Danno per scontato che l’unico motivo per partire da soli sia essere degli asociali senza amici. Dopo averli rassicurati sul fatto di non essere un eremita che vive sulla montagna, allora arriva il commento più gettonato “E se ti succedesse qualcosa? Se dovessi sentirti male?”. In pochi chiedono quale sia la meta, quanto starai fuori o pensano che sia una gran bella idea non dover aspettare che tutti siano disponibili per fare il viaggio che aspettavi da tempo. Ovviamente ringrazio a cuore aperto quelli che invece mi hanno spronata tanto sin dall’inizio ed aiutata nei momenti in cui i dubbi mi assalivano, sia tra i miei amici che qui sul blog. Una menzione speciale a mia mamma che avrebbe tanto voluto io non andassi ma che non ha fatto nulla per fermarmi 😛

A dispetto delle critiche, dei lunghi discorsi per convincermi a non farlo (neanche fossi andata in Afghanistan), sono partita e, al rientro dal viaggio in Irlanda, la domanda che più mi è stata posta è stata: “Allora ti sei divertita?” . Una domanda normale finalmente, alla quale io ho risposto con un semplice “si”, ma in verità quel “si” è troppo riduttivo. Per poter ruscire a scrivere qualcosa di sensato ho bisogno di rileggere il diario che ho iniziato da quando ho acquistato i biglietti aerei, il primo passo coraggioso di questo viaggio in solitaria.

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Le prime pagine del diario sono colme di ansia, di domande e di “chissà”. Sono, per la maggior parte, dubbi su me stessa e su come mi sarei trovata una volta faccia a faccia con la solitudine durante un viaggio. Sono abituata a stare da sola, spesso esco in solitaria per vedere mostre, fare shopping, la spesa, una semplice passeggiata e persino andare al cinema; ma un viaggio di una settimana era una sfida.

La giornata della partenza trasuda agitazione nelle prime righe in cui si legge che mi sono svegliata alle 5 e mai più riaddormentata e che ho controllato il numero del gate almeno 3 volte. Dopo quest’agitazione non c’è altro che sorpresa e meraviglia per essere riuscita ad arrivare a Galway integra ed anche in orario oltre all’aver voglia di trovare qualcuno per scambiare una chiacchiera.

Leggi anche: “Consigli per viaggiare da soli”

In questo viaggio solitario ho parlato molto più del solito, (e non da sola come faccio sempre), ho trovato tanti volti felici e curiosi, con tanta voglia di raccontare ed ascoltare. Gli Irlandesi, sopratutto nell’Ovest, amano raccontare storie e non importa se non ci siamo presentati, la storia ha la precedenza. Mi hanno insegnato che il sorriso apre tante porte e Gary continuava a ripeterlo dal suo microfono mentre ci mostrava gli alberi piegati dal vento e le rocce del Burren; ripeteva “Keep Smiling” e aggiungeva che su questo pianeta siamo di passaggio e per breve tempo, non c’è motivo per non sorridere o per lamentarsi sempre. Cercherò di non dimenticare questo consiglio, perchè il sorriso che avevo stampato in faccia in quei giorni ha fatto si che parlassi con molte persone, di ogni genere, anche solo per un saluto veloce.

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Galway – Spanish Arch

Ho imparato ad ascoltare di più, perchè volevo portare con me qualche storia, così quando il pescatore allo sbarramento dei salmoni di Galway ha iniziato a parlarmi della pesca, dei suoi spostamenti dal fiume al lago, della sua passione e dei suoi viaggi, sono stata lì ad ascoltare facendo qualche domanda qui e la per invogliarlo a proseguire. Ho raccontato del mio viaggio, dell’Italia, ci siamo scambiati opinioni sulle differenze che ci sono con gli altri paesi e, senza accorgermene, abbiamo goduto della reciproca compagnia per quasi un’ora senza guardare l’orologio neanche una volta.

Ho imparato che il mio inglese non è così pessimo come credevo. Porto sempre le mani avanti dicendo che non parlo bene inglese perchè non riesco ad essere veloce, penso ancora in italiano prima di pronunciare la frase; inoltre la comprensione dipende dall’accento quindi, ogni tanto, faccio fatica a capire distintamente tutte le parole. Mi sono sempre scusata e, in risposta, ho sempre ricevuto un “Non scusarti, ti capisco perfettamente”. E se così non fosse stato, non sarei di certo riuscita ad avere delle conversazioni interessanti.

Ho avuto conferma del mio amore per la natura, sopratutto quando ho lasciato l’Irlanda dell’Ovest per raggiungere Dublino. Il caos di persone, i semafori pedonali ed il traffico mi hanno fatto subito rimpiangere di non aver visto prima la capitale e poi la natura dell’ovest. Non è stata una bella sensazione passare dalle Cliffs of Moher al caos di Temple Bar. Così ho cercato ovunque parchi e zone verdi che, per fortuna, nella capitale non mancano. Penso scriverò un articolo completamente dedicato ai parchi di Dublino, perchè ho messo piede persino in quelli dove c’erano pochissime persone. La natura mi ricarica come nessuno riesce a fare, probabilmente è l’alternativa al caffè che non bevo.

Ho capito che il luogo dove costruisco le mie paure lavora più del necessario e ne crea di enormi, quasi inesistenti in natura. Queste paure mi hanno sempre frenata, messo ansia inutile addosso che mi ha fatto anche sentire fisicamente male. Ora ho avuto la conferma che sono delle paure costruite sul nulla, che la vita è più facile di come la immagino e che devo smetterla di analizzare ogni minimo dettaglio. E’ sempre stato il mio problema più grande ed era una delle maggiori ragioni per intraprendere questo viaggio, affrontare qualcosa che sulla carta sembrava molto più complicato di come sarebbe stato in realtà.

Ho avuto la conferma che sono profondamente affascinata dal genere umano. Per alcuni anni ho studiato psicologia, poi ho pensato che non avessi tutto questo interesse in queste materie ed ho cambiato scuola; solo dopo ho capito che erano stati altri fattori ad allontanarmi dalla psicologia, l’interesse nei suoi confronti era sempre stato lì. A prova di ciò i vari libri sull’argomento che leggevo nel tempo libero, film e qualsiasi altro mezzo per arricchirmi di nozioni e curiosità. Da quando mi sono dedicata alla fotografia in maniera più profonda, ho notato che era proprio la street photography ad affascinarmi con i comportamenti più disparati delle persone protagoniste. Ecco perchè quando incontro nuove persone che suscitano in me curiosità, vuoi per interessi in comune o vite ed esperienze completamente diverse dalla mia, sento il bisogno di non lasciarle andare via ed avere un modo per poterle ricontattare. All’inizio lo scambiavo per voglia di fare amicizia e stringere legami, invece è solo pura curiosità verso qualcosa di diverso e completamente sconosciuto.

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Stra piena di cena e  di Guinness

Ho capito che sono forte, che non mi spezzo facilmente. Fino ad una decina di anni fa, ho sempre pensato di essere debole ed incapace a fare qualsiasi cosa. Non so se qualcuno mi abbia spinto a pensarlo o fosse una mia idea nata da svariati fallimenti. Con il tempo ho capito che, questi continui fallimenti, erano legati al poco impegno che mettevo nel fare cose che odiavo o che mi erano state imposte; non finivo nulla di quello che iniziavo, diminuendo ulteriormente l’autostima. Da quando ho iniziato a viaggiare ho capito tanto di me, come che mi adatto facilmente ad ogni situazione e questo è un gran vantaggio, oltre al fatto che il mio ottimismo ha sempre portato ad una facile risoluzione dei problemi insieme al mio essere molto pratica. In alcune situazioni, mi sono destreggiata persino meglio di viaggiatori più esperti di me o che si ritenevano tali. Questi episodi mi hanno insegnato tanto e questo viaggio ha confermato tutti questi miei aspetti, oltre a dimostrare che è facile portare a termine qualcosa quando ci tengo veramente e lo voglio con tutto il cuore.

Ho capito che stare da sola mi piace tanto, forse più di prima, ma adoro stare anche in compagnia delle persone giuste, che non sono fatta per stare con tutti e non per tanto tempo. Un po’ come gli irlandesi che scherzano, parlano e fanno festa ma poi ognuno a casa sua.

Leggi anche: “Il mio secondo viaggio da sola”

Insomma, una settimana per scoprire la bellezza dell’isola di smeraldo e una settimana di introspezione in cui ho scoperto tante cose e confermato tante altre. Ho rotto parte del muro di paure che mi divideva da questo mondo in cui le meraviglie sono infinite e aspettano solo di essere vissute. So che partirò di nuovo da sola, che imposterò il viaggio secondo queste nuove scoperte e oserò dove stavolta ho tentennato o rinunciato. Proverò e mi sfiderò sempre di più perchè ho trovato del bello anche in quello che non mi piaceva: nel viaggio, nei luoghi ma sopratutto in me stessa.

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Irlanda dal finestrino dell’aereo in decollo

A breve vi racconterò anche cosa ho visitato in Irlanda, le impressioni, quello che ho assaggiato e dove sono stata. Prima volevo scrivere un articolo più personale e sentito, per spronare le tante persone che mi hanno detto di voler fare un esperienza in solitaria.

Un caro amico, che viaggia spesso da solo, mi aveva detto: ” Da sola avrà tutto un altro sapore”.

Aveva ragione.

A presto! 😀

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30 risposte a "Il mio primo viaggio da sola"

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  1. Ti ho seguita su Instagram, davvero un bel viaggio 🙂 sono contenta ti sia piaciuto! Adesso vai con il secondo viaggio in solitaria, poi non ti fermerai più 😀

  2. Ben tornata Ilaria! Io sono al mio secondo viaggio in solitaria, l’ultimo è durato un mese e mezzo tra Inghilterra e Scozia. Ogni volta prima di partire mi viene un’ansia terribile e mi faccio mille paranoie, poi invece una volta salita sull’aereo tutte le paure si trasformano in felicità! Molte persone che conosco mi chiedono perchè viaggio da sola e si stupiscono, ma ad essere sincera io lo preferisco: mi sento più libera di decidere cosa fare e quando farlo, più libera di andare dove voglio. Sono felice di viaggiare da sola piuttosto che stare a casa perchè non trovo nessuno con cui partire! è una cosa che fa crescere e che mette anche un pò alla prova, una sorta di sfida con noi stessi. Io per esempio non l’avrei mai detto, di riuscire a viaggiare da sola, io che di solito ho vergogna della mia stessa ombra! Poi mi sono buttata ed è stato magnifico! Sto progettando il mio terzo viaggio da sola, si ritorna in Scozia ❤
    Aspetto di leggere di più sul tuo viaggio e sull'Irlanda! Un bacione!

    1. Ciao Bea! Si invidiavo tantissimo chi riusciva a partire e stare da solo in giro, anche per tanto tempo, dovevo provare anche io e vedere come mi sarei trovata 😀 Fai benissimo, stavo pensando anche io di tornare in Scozia per il prossimo viaggio da sola ma ho anche la cornovaglia che è lì in attesa. Dove vai questa volta e quanto starai? ^_^

      1. Ahhhhh la Cornovaglia ❤ Piacerebbe molto anche a me, ma poi finisco sempre col tornare in Scozia 😉 Magari l'anno prossiomo dai! Questa volta farò alcune notti ad Edimbugo, poi una a Pitlochry, 3 ad Inverness e 2 a Thurso, nell'estremo Nord…non vedo l'ora di partire!!!!!! 🙂

      2. Grazie 🙂 e io mi godrò i tuoi! Anche l’Irlanda mi attira, ho visitato solo Dublino per un soggiorno linguistico quando ero alle superiori.ma mi piacerebbe davvero esplorare il resto dell’isola!

  3. Ciao Ilaria, bentornata! Sono felice di leggere che ti sei trovata bene da sola: lo scoglio più grande a volte sta proprio nel partire, poi quando uno ci fa l’abitudine a volte si rende conto di stare meglio in solitudine (non sempre, per carità, ma ogni tanto ci sta 😉
    Mi fanno molto ridere quelli che chiedono se non trovi proprio nessuno che ti accompagni!

  4. Complimenti! Sarà di certo la prima di tante altre avventure in “solitaria” (lo metto fra virgolette perché a volte si è più soli in due che da soli, certo si ha sempre compagnia, ma spesso si è molto più chiusi a tutti gli altri).
    Chissà che a breve non riesca a fare questo passo anch’io! 🙂

      1. Sai Ilaria, non credo dipenda tanto nè dal viaggio, nè dalla compagnia scelta. È che quando si è sole si è sole e basta, non c’è una spalla che ci aiuti a nascondere/superare insicurezze/timidezza, o anche solo a non sentirci in imbarazzo in determinate situazioni (mangiare da sole, gestire imprevisti da sole), come succede un po’ in tutti i momenti della vita. È proprio la predisposizione che è diversa, non l’ho mai sperimentata nel viaggio di più giorni, ma in molti altri ambiti. Penso anche solo in palestra 🙂 vai con un’amica e in qualche modo ti senti protetta, hai qualcuno con cui chiacchierare e che ti permette di evitarti lo sforzo di affrontare il resto del gruppo, non nel senso che poi ci si comporta da asociale, ci mancherebbe, ma se sei sola manca quell’appoggio lì, quella sicurezza lì… e tutto si vive e gestisce in prima persona, si è in un qualche modo un po’ diverse nell’approccio. Saluti!

      2. Si sicuramente è un aspetto importante questo ma dipende anche da come vivi normalmente. C’è chi è abituato a fare tutto da solo senza problemi perchè probabilmente ha sempre fatto così e chi invece si appoggia sempre a qualcuno per quell’imbarazzo di cui parli che è normalissimo. Sono partita anche per testare questo 😀 Grazie a te per essere passata ^_^

  5. Bentornata e complimenti anche da parte mia! ^_^ Che mega soddisfazione che ti sei presa eh! Non vedo l’ora di leggere di un’Irlanda dal punto di vista “solo-mode” che secondo me dev’essere stato fighissimo! A presto!

  6. Che bel post Ilaria! Io amo starmene un po’ da sola ed un viaggio in solitaria vero e proprio mi piacerebbe, sono abbastanza sicura che me la caverei. Per ora ho fatto solo viaggi in aereo, alla meta c’era sempre qualcuno ad aspettarmi. Ma ho la fortuna di aver trovato il compagno ideale, che credo ormai non permetterebbe di partire senza di lui… l’ho contagiato!
    Non vedo l’ora di leggere il racconto delle tue avventure in terra irlandese 😀

    1. Ciao Celeste! Anche io ho dei compagni ideali ma volevo provare l’esperienza in solitaria, a detta di chi aveva provato, era una cosa diversa è avevano ragione. Ora posso dirlo! 😀 Magari, prima o poi, proverai.. chissà… Le avventure arriveranno a breve, ci sto lavorando su. Grazie! :*

  7. Non mi è mai capitato di fare un vero e proprio viaggio da sola, ma credo che partire senza compagnia aiuti a conoscere meglio se stessi. Deve essere una vera botta di autostima! 😀 L’Irlanda, poi, è stupenda.

  8. Ciao, stò organizzando il mio primo viaggio in solitaria stessa tua meta (Irlanda) e cosi stavo facendo ricerche su iternet ed ho scoperto il tuo blog. Ho letto il tuo articolo sul tu primo viaggio in solitaria e mentre leggevo rividevo me in tante tue frasi. Grazie per aver riportato nero su bianco tutte queste emozioni è bello sapere di non essere gli unici a non sentirsi sempre all’altezza delle situazioni, ma che poi in un modo o nell’altro riescono a cavarsela. Da oggi avrai una nuova amica.

      1. Prima volta in Irlanda, l’idea è fare qualche giorno a Galway ( ho prenotato due escursioni scogliere di Moher e Tour della Wild Atlantic Way e del Connemara) due notti a Cork, anche qui ho prenotato un escursione (Ring of Kerry e Killarney), una notte a Kilkenny e per finire due notti a Dublino. Voglio mettermi alla prova con il mio inglese e con me stessa. Stò leggendo il tuo blog e prendendo spunto su cosa e dove mangiare.

      2. Bellissimo giro fai! 🤗 Ti sposti parecchio così ti metti proprio alla prova! Bravissima 💪🏻 Killarney mi è rimasta proprio nel cuore, una zona deliziosa 💞 Quando sei a Cork, se non ci hai già pensato e sempre se ti rimane tempo, prendi il treno o il bus per Cobh, non dista molto ed è veramente carina 🤗

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