“Chiederò perdono ai sogni” di Sorj Chalandon

“Sapete cosa dicono gli alberi quando la scure entra nella foresta? Guardate! Il manico è uno di noi!

Un muro di Belfast – “

Una frase molto eloquente che presenta immediatamente l’atmosfera del libro di Sorj Chalandon, così come fa anche il prologo nella foto.

Irlanda del Nord e la Libertà

Di cosa parla “Chiederò perdono ai sogni”? Racconta la storia di Tyrone Meehan, un irlandese di Killybegs, che attende il suo destino nella casa di famiglia, una vecchia dimora senza neanche l’acqua corrente. Si apre così il suo racconto per poi saltare nei ricordi, quando in quella casa ci viveva con genitori, fratelli e sorelle. Un giorno deve però abbandonare la Repubblica Irlandese ed andare a vivere in Irlanda del Nord, scenario di lotte e descriminazioni tra cattolici e protestanti; motivo per cui deciderà di entrare a far parte dell’IRA (Irish Republican Army). Così come suo padre, nazionalista convinto, si rifiutava di parlare inglese per non darla vinta agli invasori, anche Tyrone decide di difendere il suo paese. Tyrone Meehan è uno pseudonimo utilizzato dall’autore per raccontare la storia di un uomo realmente esistito a lui molto vicino (Denis Donaldson). Una storia di sacrifici, lotte, pregiudizi, tradimenti, coraggio, violenza e speranza. Un uomo che vive il periodo di maggiore violenza in Irlanda del Nord, quando i diritti civili erano completamente negati agli Irlandesi e da Londra non arrivava nessuna reazione persino quando iniziarono gli scioperi della fame dei ribelli chiusi in carcere.

Bisogna conoscere la storia dell’Irlanda del Nord per poter leggere il libro? Secondo me no, perchè la viviamo attraverso la vita del protagonista che si ritrova su entrambe le linee, quella amica e quella nemica, e deve continuamente vivere con la forza delle sue convinzioni schiacciata dal peso dei suoi gesti. Consiglio però di informarsi un pochino sulle guerre Nord-Irlandesi perchè fanno parte della storia recente e mostrano quanto la violenza e l’oppressione non facciano altro che generare ulteriore violenza. Inoltre aiuta ancora di più ad entrare nell’atmosfera del libro.

Leggi anche: “Storia d’Irlanda. dalla dichiarazione d’Indipendenza ai Troubles”

La narrazione asciutta e cruda

La verità nuda e cruda è che questo libro è un pugno allo stomaco. Avete presente quella sensazione terribile che proviamo quando fatichiamo a respirare? Ecco, molte pagine mi hanno trasmesso questa sensazione, quell’ impotenza che ti lascia senza fiato. Nonostante queste forti emozioni non riuscivo a chiudere il libro, continuavo a leggere rapita. Ero completamente immersa nelle vicende di quest’uomo e dei suoi compagni nazionalisti; della sua famiglia e le difficoltà di tutte le famiglie dei quartieri nazionalisti. L’autore sceglie di inziare a raccontare la storia quasi dalla fine ricorrendo ai continui flashback di un uomo cosciente di vivere i suoi ultimi giorni. La prosa è sempre molto asciutta, non ci sono imbellimenti o sontuosità, stonerebbero con il tema del libro. Le parole sono crude come gli avvenimenti. Alcune scene mi hanno colpita molto, quasi tutte riguardano dei bambini, di alcuni non sappiamo nemmeno i nomi, ma credo rappresentino tutti i minorenni che hanno perso la vita in novecento anni di lotte, guerre, attentati, guerriglie. Dal quel 1171 in cui Strongbow si proclama Re del Leinster e gli inglesi si appropriano delle terre degli Irlandesi, non ci fu pace in quell’Isola.

L’autore e il protagonista del romanzo

Sorj Chalandon è un giornalista e scrittore francese che si è occupato per tantissimo tempo del conflitto Nord-irlandese tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Scriveva per il quotidiano Libèration. Grazie alla sua amicizia con Denis Donaldson ha scritto sia “Chiederò perdono ai sogni” il cui titolo originale è “Return to Killybegs” che “My Traitor”. Denis Donaldson era un volontario del Provisional Irish Republican Army ( una parte più estremista dell’IRA che si divise nel 1969. L’altra era l’Official IRA.) Era amico dell’attivista Bobby Sands (morto durante lo sciopero della fame) e fu rinchiuso anche lui nella prigione di Long Kesh negli anni settanta. Era famoso tra i compagni nazionalisti per le sue azioni durante gli assalti e le incursioni armate contro gli unionisti e successivamente per le ammissioni di tradimento che lo coinvolsero nel 2005. Nei suoi ultimi giorni di vita, mentre aspettava la sua sorte, ha scritto delle lettere di cui non sappiamo il contenuto perchè sono state secretate dalla polizia. Sorj Chalandon descrive in maniera completamente realistica le lotte combattute in tutti quegli anni: sia fisiche che mentali.

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