Dublino – Itinerario fuori dai soliti circuiti turistici

Dublino, capitale della Repubblica Irlandese, ha vissuto un’evoluzione nel corso dei decenni passando da semplice zona paludosa, a centro nevralgico per i commerci del popolo Vichingo, a città natia dei più grandi artisti e letterati. Non finisce mai di sorprendere anche dopo averla visitata!

Questo è un itinerario dedicato a chi ha già visitato Dublino e le sue tappe imperdibili, le più conosciute come il Trinity College e il Temple Bar. Oppure a chi desidera scoprire la Dublino meno turistica, quella più nascosta e particolare.

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La zona dei Docklands

Partiamo dall’esterno, dalla vecchia zona portuale di Dublino. Quest’aerea, fino a qualche anno fa, non sarebbe stata consigliata da nessuno ma dopo una riqualificazione profonda è diventata una delle zone più trendy della città. Le vecchie fabbriche sono diventate appartamenti moderni, centri commerciali, negozi, aree verdi e uffici. Una zona che attira i locali per il divertimento messo a disposizione dai tanti ristoranti e pub o venue per i concerti, gli appassionati di architettura grazie alle moderne costruzioni in vetro. Una di queste ospita il Museo dell’Emigrazione Irlandese “EPIC”.

Il museo dell’emigrazione è un museo interattivo che spiega l’emigrazione del popolo irlandese nelle varie epoche fino ai giorni nostri e come questo ha influito sulla società. Non solo la diaspora per la Grande Carestia, anche le spedizioni dei missionari religiosi, le persecuzioni sociali e religiose, le deportazioni per crimini. Il museo si compone di stanze dedicate ai vari temi, video, testimonianze, documenti. Non è economico ma ne vale la pena, coinvolgente e molto interessante.

Di fronte il Memoriale dedicato alla Grande Carestia. Un particolare gruppo scultoreo che rappresenta le persone costrette ad imbarcarsi per poter sopravvivere. Ideato e realizzato da Rowan Gillespie nel 1997,  proprio nei pressi della riproduzione dell’imbarcazione che trasportava  i migranti in America: la Jeanie Johnston. Attraverso una visita guidata si possono scoprire i segreti della lunga navigazione dell’epoca, le condizioni e altre curiosità.

Nella stessa zona, per il progetto di riqualifica troviamo il famoso ponte a forma di Arpa, il Samuel Beckett Bridge ideato dall’architetto Santiago Calatrava. E’ stato inaugurato nel dicembre del 2009 e ruota di 90 gradi per consentire il passaggio delle imbarcazioni sul fiume Liffey.

Il quartiere Kilmainham

Nel quartiere Kilmainham, due musei assolutamente da visitare: il museo prigione Kilmainham Gaol e il Museo di Arte Moderna. Il primo fu una prigione costruita nel 1795 ed era conosciuta come “la nuova prigione” perchè avrebbe sostituito la vecchia struttura non idonea ad ospitare i detenuti. L’ingresso al museo/prigione è esclusivamente con visita guidata della durata di un’ora. La visita comprende la cappella dove vengono mostrati dei video storici e dimostrativi sui detenuti e le loro condanne, le celle più antiche, molto strette e buie in cui spiegano quali materiali vennero usati per cui la prigione diventava più fredda ed umida dell’esterno e, ai detenuti, veniva data una semplice coperta ed una candela. Alcuni erano detenuti politici quindi usufruivano di stanze più ampie, carta ed inchiostro, un piccolo focolare. La zona più famosa è però quella delle celle più moderna, in alto, in un sistema di ballatoi e scale; qui erano detenuti personaggi storici di spicco che presero parte alle guerre irlandesi.

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Il Museo di Arte Moderna, conosciuto anche come IMMA, si trova proprio accanto alla prigione museo, in un edificio del 17 secolo che serviva come ospedale reale fondato nel 1684 da James Butler. Il suo scopo era ospitare i soldati in pensione e fu utilizzato così per almeno 250 anni. Anche i giardini furono costruiti per essere una risorsa medica ma col tempo divennero privati. Il Museo ospita più di 3’500 opere di artisti irlandesi ed internazionali. La collezione viene aggiornata costantemente ma mette enfasi sulle opere dal 1940 ad oggi.

Non lontano, il bellissimo e tra i più grandi parchi d’Europa, il Phoenix Park! Un parco recintato che ospita nel suo vasto territorio, lo Zoo, campi di Rugby e Polo, una colonia di daini che vivono indisturbati e si possono vedere con facilità nella zona della Papal Cross.

Il quartiere Portobello

Portobello dista solo 20 minuti a piedi da Temple Bar, è un quartiere bohèmien e vibrante che risale al XIII secolo. Il nome, come per l’omonimo quartiere di Londra, deriva dalla battaglia navale del 1739 tra Gran Bretagna e Spagna. Questo sobborgo ospitò molti russi ed ebrei che cercavano rifugio, ecco perchè ricco di locali, musei e ristoranti etnici.

Portobello viene citata nell’Ulysse di James Joyce, il suo protagonista Leopold Bloom nasce proprio qui, in 52 Upper Clanbrassil Street. Le strade più frequentate grazie ai locali sono Camden Street, South Richmond Street e Harcourt Street; insieme alla zona del Grand Canal che di sera e nei weekend diventa piuttosto vivace.

A Portobello si può visitare il Museo ebraico che si trova nell’antica sinagoga; la chiesa di S. Kevin del 1872 in stile neogotico, e la Copper House Gallery: uno spazio artistico con mostre di fotografia, illustrazioni ecc…

Il quartiere di Glasnevin

Andando verso nord, dal centro di Dublino, troviamo il Giardino Botanico e il cimitero di Glasnevin nell’omonimo quartiere.

Il Giardino Botanico si trova a circa 5 chilometri dal centro di Dublino. Si compone di un erbario nazionale e molte serre storiche, oltre a 5000 piante provenienti da tutto il mondo. Nonostante l’entrata sia gratuita, a volte vengono organizzati tour guidati legati a degli eventi particolari. Fu fondato nel 1795 per promuovere la ricerca e l’approccio scientifico all’agricoltura, ma presto vira verso la botanica.

Il vicino cimitero di Glasnevin è un cimitero monumentale che risale al 1832 uno dei primi cimiteri cattolici voluto fortemente da Daniel O’Connell che si batteva per i diritti degli irlandesi. Da luogo pacifico di sepoltura, un po’ fuori città, è diventato un luogo molto visitato sia per la bellezza di alcune lapidi, sia per rendere omaggio ad alcuni personaggi che hanno fatto la storia d’Irlanda come Michael Collins, Eamon De Valera, Charles Stewart Parnell e Constance Markievicz. Non è così insolito imbattersi in turisti o artisti che dipingono.

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