I Celti sono tra le popolazioni più affascinanti che hanno abitato l’Europa e non solo. Un popolo che tramandava le proprie conoscenze, legate alla natura e allo studio delle stelle di generazione in generazione, diffondendo in tutto il continente festività, tradizioni e credenze che sono rimaste nell’immaginario collettivo per molti secoli, fino ai giorni nostri. Alcune culture e religioni hanno assorbito un po’ o molto della loro tradizione, alcune festività molto famose derivano proprio dalla cultura Celtica/pagana, ma chi era incaricato di diffondere il sapere? Chi aveva il compito di studiare, gestire e regolare tale conoscenza? I Druidi.

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Essendo i Celti, un popolo nomade, non avevano dei luoghi di culto come erroneamente possiamo pensare quando ci vengono in mente i grandi monoliti di pietra come Stonehenge. I luoghi di culto dei Celti erano legati alla natura, quindi boschi, radure, fiumi, laghi, montagne e ogni fenomeno atmosferico. Molte leggende, infatti, sono collegate a luoghi d’interesse naturale soprattutto in Irlanda, Scozia e Galles, e molte storie sono legate a siti antichissimi che vengono ancora raccontate dalle persone che li abitano.
La figura dei Druidi nella società Celtica
Partiamo già dall’etimologia della parola che sembrerebbe provenire da “Drus” cioè “quercia” oppure da due parole di orgine Indoeuropea “due” e “wid”, rispettivamente “folto” e “saggezza”. Tutto ci riporta alla conoscenza primordiale della natura. Ai Druidi quindi l’arduo compito di studiare le stelle e le costellazioni, conoscere ogni aspetto naturale del ciclo vitale creando dei legami con gli uomini per fare da ponte tra le leggende e la realtà.

Chi erano i Druidi e cosa sappiamo a riguardo? I primi riferimenti a questi uomini ci arrivano dai Romani, in particolare dal “De bello gallico” di Cesare che racconta la conquista della Gallia del I secolo a.C. Da questi racconti si intuisce rapidamente quanto sia importante la figura del Druido all’interno della società Celtica e su larga scala; non era confinato ai piccoli gruppi ma riguardava la geriarchia internazionale Celtica dove al suo punto più alto troviamo il Druido capo supremo e sotto gli altri che ricoprono diversi ruoli a seconda dell’area di competenza. Alcuni erano sacerdoti del culto, altri consiglieri di questi o dei capi supremi, altri ricoprivano il ruolo di giudici, medici, insegnanti, astronomi. I Druidi che troviamo più spesso rappresentati in epoca moderna e che influenzano la nostra immaginazione sono sicuramente i Cantori che, attraverso canti e poesie, celebravano le gesta eroiche della loro gente e gli Indovini che leggevano ed interpretavano i segnali della natura o le sue caratteristiche per predire il futuro. Forse quest’ultimi sono i più conosciuti grazie alle varie rivisitazioni della letteratura e dell’industria cinematografica. Mago Merlino vi dice nulla?

Ai Druidi veniva data la responsabilità di educare i giovani ragazzi che passavano con loro un lungo tempo per apprendere il sapere diffuso in ogni campo e, un giorno forse, diventare druidi anche loro. Molti erano visti come i saggi della comunità perchè conoscevano la storia e la geografia del territorio ed era a loro che si rivolgevano le più alte cariche per avere un consiglio sia in ambito privato che sociale. Nonostante l’immenso sapere di questo popolo venisse tutto tramandato oralmente (c’è anche chi dice che i Romani abbiano distrutto quel poco che di letterario c’era per una rapida diffusione del Cristianesimo) e molte informazioni o chiarificazioni si perdano attraverso i secoli; sappiamo però grazie al ritrovamento del “Calendario di Coligny” che lo studio astronomico era alquanto avanzato e si smantella un po’ quell’immagine rude e selvaggia legata ad un popolo nomade e piuttosto bellico. Il Calendario era stato probabilmente redatto durante il periodo romano da qualche studente nel momento in cui la religione Cristiana si stava diffondendo e le due correnti spirituali erano ancora mescolate tra loro; in ogni caso è uno studio superbo delle fasi lunari e delle stagioni.
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I sacrifici umani
Passiamo all’annoso argomento dei sacrifici umani. E’ vero che praticavano questi rituali? A quanto pare si, e possiamo anche ritenerli una parte piuttosto importante del declino della civiltà Celtica perchè i Cristiani fecero leva proprio su quelli per convertire le popolazioni; un Dio che aveva mandato suo figlio sulla terra a sacrificarsi al posto del suo popolo era una delle motivazioni più convincenti tra chi era stufo di questi Dei capricciosi che richiedevano sacrifici animali e umani per stare tranquilli. (Anche se nella Bibbia ci sono molti esempi di sacrifici umani). Sfatiamo però il mito del sacrificio umano celtico correlato a qualsiasi evento atmosferico, richiesta o punizione; non erano praticati così spesso come si pensa, spesso erano legati a grandi eventi che cadevano ogni 5 anni per onorare gli Dei o spegnere la loro collera e venivano praticati per chiedere protezione agli spiriti in particolari circostanze. Rientra nei sacrifici anche il taglio della testa dei nemici in battaglia, non si praticava solo per esibire la propria vittoria ma anche per impedire che lo spirito del nemico tornasse a vendicarsi. Molto spesso, inoltre, chi veniva sacrificato si offriva volontario perchè credevano fosse un grande onore. In mancanza di volontari si sacrificavano i prigionieri.
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ll ruolo della donna tra i Druidi
Concludo l’approfondimento sui Druidi con una curiosità del tutto personale: esistevano donne tra i Druidi? Sempre grazie al “de Bello gallico”, gli scritti di Plutarco, quelli Strabone e di Tacito, scopriamo che non c’era distinzione di sesso, anche le donne divenivano Druidi a tutti gli effetti prendendo parte ai negoziati politici così come partecipavano attivamente a qualsiasi genere di attività dovessero svolgere in merito al loro ruolo di Druidi. Le tradizioni Irlandesi mi vengono in soccorso ricordandomi della dea Brigit (diventata poi santa Brigida) venerata proprio dalle Druidesse dette “Baduri o Banfilid” e le molte leggende di donne influenti che presero parte ad eventi storici legati a conquiste, guerre e assedi tra Irlanda e regno Unito; come la Regina Boudicca degli iceni (attuale Norfolk in Inghilterra) discendente di una Baduri.
- Alcune delle informazioni che avete letto provengono dal libro di Elena Percivaldi “I Celti: una civiltà europea” e ” I principi d’Irlanda” di E. Rutherfurd
- Foto da Pixabay
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