La morfologia ed i paesaggi dell’Irlanda si prestano enormemente come location di film, serie tv e video musicali. In un altro post avevo esplorato le pellicole che sono state girate in Irlanda, sia di film ambientati sull’isola che di altri situati in altri luoghi ma che per motivi logistici hanno scelto l’Irlanda come location. In questo articolo esploriamo le ambientazioni di un film appena uscito nelle sale “Gli spiriti dell’isola”, il titolo originale è “The Banshees of Inisherin”.

Le location degli Spiriti dell’Isola
Inisherin può sembrare il nome di una delle tante isole disseminate lungo la costa irlandese, invece è un’isola fittizia. “Inish” in gaelico così come “Innish” e “Innis” vogliono dire “Isola” e ERIN è proprio il nome con cui veniva chiamata l’Irlanda, proviene dal gaelico “Eire”. Quindi il nome inventato rappresenta in pieno l’essenza del popolo isolano irlandese.
Inisherin non esiste ma i suoi scorci meravigliosi, le spiagge e le scogliere si! Tutto questo si trova in due zone separate che distano anche abbastanza tra di loro. Ogni angolo urla Irlanda e apparirà misteriosa e magica a chi non ci ha ancora messo piede. Mentre chi ha avuto già il piacere di visitarla ricorderà le emozioni di quelle giornate alternate da scrosci d’acqua e arcobaleni improvvisi. Le due location del film sono due isole: Inishmore e Achill Island.
Le location degli Spiriti dell’Isola: Inishmore
È una delle tre isole Aran, la più grande. Il suo nome gaelico è “Inis Mor” che significa appunto “grande” vista la sua dimensione maggiore rispetto alle altre due, è anche la più lontana dalla costa. È l’isola che apre la prima sequenza del film, che ci introduce in questa terra di tradizioni e tempi difficili. Le Isole Aran, nel periodo in cui è ambientato il film, siamo nei primi anni venti, offriva poco alla gente del posto. Si viveva prettamente di pesca e pastorizia, c’era poco altro. Inishmore, come le altre due, recano i segni del tempo passato sotto l’oceano, con i suoi crostoni di roccia calcarea tanto evidente sulle scogliere a picco modellate dalle onde. Così come appare il Burren National Park, anche loro sono caratterizzate dal tipico tavolato calcareo che ospita, ogni tanto, qualche spruzzo di vegetazione ed i muretti a secco, eredità di epoche lontanissime.

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Le location degli Spiriti dell’Isola: Achill island
Fino a qualche anno fa era un’isola piuttosto sconosciuta ai turisti nonostante sia l’isola irlandese più grande. Fa parte della contea Mayo, si raggiunge, tramite un ponte, oltrepassando la città di Westport. La sua morfologia è differente dalle Aran, i promontori sono molto più alti, le strade seguono un sali-scendi importante. Oltre alle montagne, le lunghe spiagge e le scogliere altissime Achill Island è caratterizzata da distese di brughiera spruzzata di erica e torbiere a vista d’occhio. Custodisce delle gemme di rara bellezza come una delle location principali del film: Keem Bay.
È tra le piú apprezzate per via del suo aspetto, è abbracciata da montagne che immergono i loro piedi direttamente nell’oceano, la casupola rende l’atmosfera più remota e magica, e non è difficile avvistare gli squalo elefante.

Opinione sul film
Non mi sostituisco agli esperti di cinema, sono una semplice appassionata, quindi mi limito a dare una veloce opinione/interpretazione sulla pellicola. Nessuno spoiler affinché chiunque possa continuare a leggere. Non sono estranea alla cinematografia di questo regista (Martin Mcdonagh), ho già avuto modo di apprezzarlo in due pellicole precedenti: ” In Bruges” e in “Tre manifesti ad Ebbing, Missouri”. Con questo film però credo si sia spinto oltre assaporando la sua terra e sfruttandone la storia e la misteriositá. I due protagonisti, che tutti sull’isola conoscono bene e sanno essere amici per la pelle, non avranno più una relazione amichevole improvvisamente, per colpa di uno dei due. La guerra civile fa da sfondo, si riesce a sentirne i rumori che arrivano dalla costa ma non rompono la quotidianità monotona degli isolani. Non so se fosse l’intento del regista, ma il litigio dei due amici, il loro comportamento, le ragioni e le reazioni impetuose di entrambi ricordano proprio quella Guerra Civile lontana, protagonista silenziosa del film.

La Guerra Civile divise l’Irlanda in due fazioni. Molto vicini ad ottenere quell’agognata indipendenza, gli irlandesi si trovarono a decidere se accettare l’indipendenza perdendo però sei contee (l’Irlanda del Nord) o continuare a lottare contro gli inglesi. Il popolo è spaccato, iniziano a farsi la guerra tra di loro sfociando, appunto, in un conflitto civile.
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I due amici improvvisamente sono come estranei, quasi nemici, si comportano in maniera incomprensibile. Così come accadde agli uomini che combatterono contro l’inglese invasore; il disaccordo verso il trattato proposto dagli inglesi, li portò a combattere arditamente contro amici, fratelli, compagni d’arme. Un giorno assalivano una caserma inglese, il giorno dopo facevano prigionieri gli stessi amici con cui l’avevano presa. Mentre i civili osservano sbigottiti l’Irlanda dividersi e scendere nel caos di nuovo.
I protagonisti del film, Colm e Padraic, si lasciano trascinare dagli eventi arrivando ad atti estremi. L’unico personaggio che sembra aver capito l’inutilità di questi atti è la sorella di Padraic, Shioban che, stufa di essere avvolta dalla routine, da uomini silenziosi che non comunicare, lavora concretamente affinché le cose cambino nella sua vita.
Il tutto è scandito dalle nuvole basse dei cieli d’Irlanda, dai violini nei pub dai soffitti bassi quasi opprimenti, le luci soffuse delle lampade e dai rumori lontani della guerra. Mentre all’esterno ritroviamo spazi infiniti e i colori brillanti dell’Irlanda e dei quadri dell’800, all’interno si incupiscono mostrando ombre e venature sull’arredamento spartano così come sui volti quasi lucidi e affaticati, pennellate decise e scontrose che userebbero Caravaggio e Rubens. Una pellicola che dissesta l’animo ed il pensiero, come il vento che bussa sulle finestre incrostate di salsedine e smuove gli spiriti degli uomini.

Il film è uscito nelle sale italiane il 2 febbraio, ha vinto già parecchi premi. Tra i tanti ricordo quelli per la sceneggiatura alla Mostra internazionale d’arte cinematografica a Venezia, al National Board Review, i Golden Globe. In questi ultimi si è accaparrato anche un premio per il Miglior Film e Miglior attore. E’ candidato a 9 premi Oscar tra cui: miglior film, miglior regista, miglior attore, miglior attore non protagonista (due attori), miglior attrice non protagonista, miglior colonna sonora, miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio.
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