Dormire in Irlanda e Regno Unito – Cosa ne pensate dell’ostello?

Dove dormire durante un viaggio in Irlanda e Regno Unito?

Perchè non in ostello?

Ah l’ostello! Quel luogo così amato da molti e bistrattato da altri. C’è chi manifesta subito orrore e panico all’idea di dormire in ostello, c’è chi risponde subito che è un luogo per giovani, chi ci dorme da una vita e chi non ci è mai stato. In poche parole: è spesso oggetto di svariati tipi di commenti rispetto ai suoi colleghi alberghi, residence etc…

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Central Backpackers – Oxford – Uk

Un po’ di storia dell’ostello

Cos’è un ostello?  E’ una struttura ricettiva come il più famoso ed utilizzato albergo, ma la sua particolarità è quella della condivisione degli spazi, le stanze da letto, le cucine ed i bagni.  I primi ostelli, almeno quelli di cui si ha notizia, sono quelli nati nelle città e sulle vie frequentate dai pellegrini (per esempio sul cammino di Santiago ce ne sono ancora tantissimi) che intraprendevano lunghi viaggi che duravano anche mesi.  Un modo per aiutare anche i meno abbienti a muoversi lungo questi percorsi da fare a piedi, spesso dissestati, e trovare un rifugio per la notte che non costasse molto; si condivideva la stanza e la cena con altri viandanti durante il pellegrinaggio. Solitamente, soprattutto durante il medioevo, erano gestiti da congregazioni religiose o ospedaliere ed erano chiamati “ospitali” dal latino “hospitium” che significa appunto “ospitalità” e “alloggio”.

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Scultura sul cammino di Santiago – Pixabay

Fu però Richard Schirmann a creare il primo “Ostello della Gioventù” in Germania nel 1912 utilizzando un castello ristrutturato. E negli anni a venire diventò un alloggio per chi voleva viaggiare in un nuovo modo, più a contatto con altri giovani di altri paesi per conoscere nuove culture e nuovi paesi, spesso anche tanto lontani dalla propria patria. In questo modo, il viaggio non era più una “cosa da ricchi” ma era accessibile ad ogni estrazione sociale che si incontrava negli ostelli creando legami e connessioni durante la convivenza nello stesso dormitorio.

L’atmosfera dell’ostello

Nella nostra epoca questa filosofia è rimasta, chi frequenta gli ostelli è spesso aperto a fare amicizia, condividere la cena facendo due chiacchiere o fare gruppo per visitare la città in cui ci si trova. E’ proprio questo che mi piace degli ostelli: l’atmosfera. Chi prenota l’ostello sa che dovrà condividere i suoi spazi con altre persone quindi cercherà di essere più educato possibile, ordinato e silenzioso. Non è sempre così ma nella maggioranza dei casi, si. Adoro parlare con le persone, sopratutto se provengono da paesi che non ho mai avuto il piacere di visitare e, in ostello, si ha la possibilità di incontrarne molti, spesso sono viaggiatori solitari che scambiano due chiacchiere volentieri e accettano la compagnia momentanea per una pinta di birra o un’escursione.

L’ostello è un luogo per soli giovani?

Solitamente si pensa all’ostello come un alloggio per giovani ventenni ma vi dirò la verità: la prima volta che l’ho usato avevo 29 anni (due anni fa) ed ero agitata all’idea. Ho subito capito, dopo la prima notte, che mi piaceva condividere la stanza con altre persone ed ho prenotato di nuovo nei viaggi successivi; sia in Italia che all’estero. Ho una maturità diversa che a venti anni non avevo e non credo sarei riuscita a stare in stanza con altra gente, ero troppo timida e riservata. Chi frequenta gli ostelli sa che c’è gente di ogni età ed estrazione sociale; durante l’ultimo viaggio ho dormito in un ostello nella periferia di Dublino ed ho incontrato anche donne e uomini oltre i cinquanta anni. Quindi, non credo dipenda dall’età ma dal carattere e da come si affronta il viaggio.

Leggi anche: “Itinerario in Irlanda sud/ovest”

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The Black Sheep Hostel – Killarney – Irlanda

Ostello: pro e contro

Ci sono lati negativi, non ne dubito. Alcuni esempi che ho sperimentato in prima persona? Fare tutto al buio perchè tutta la camerata sta dormendo e non vuoi svegliarli accendendo la luce; il tipo nel letto sopra il mio si muove talmente tanto durante la notte che, per un attimo, ho pensato ci fosse un terremoto; concerti notturni di russatori seriali; porte rotte e gente che entra all’improvviso sbagliando stanza; attese in corridoio aspettando si liberi una doccia etc.. Aspetti negativi che fanno parte del gioco ma ce ne sono altrettanti positivi come le amicizie strette con i compagni di stanza o chi ci lavora, una compagnia momentanea per la visita ad un museo quando non si aveva voglia di stare da soli, prezzi molto più bassi degli alberghi quindi viaggi più lunghi, si impara ad essere più adattabili e prendere gli imprevisti con la giusta dose di ironia.

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Garden Lane Hostel – Dublino – Irlanda

Leggi anche: “Itinerario di 7 giorni nelle Cotswolds”

Ostello… si o no?

In sostanza, per me, l’ostello è una mega SI! Sopratutto In Irlanda e nel Regno Unito, mi sono sempre trovata bene e continuerò ad usufruirne finchè avrò capacità di adattamento. Ovviamente sto sempre attenta prima della prenotazione; leggo molte recensioni, mi assicuro che sia posizionato bene in città (non troppo centrale per il caos ma neanche troppo fuori o isolato), solitamente prediligo la camerata femminile ma l’ultima volta ho provato quella mista e mi sono trovata comunque bene.

In Irlanda e nel Regno Unito ci sono tantissime strutture del genere, alcune moderne, alcune vecchio stile, ma tutte quelle in cui sono stata mi sono trovata bene, sia con i servizi e lo staff dell’ostello che con i compagni di stanza.

Qual è il vostro rapporto con gli ostelli? Se li avete provati fatemi sapere se vi siete trovati bene o avete vissuto delle disavventure da non ripetere 😀

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39 risposte a "Dormire in Irlanda e Regno Unito – Cosa ne pensate dell’ostello?"

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  1. Non so se te l’ho già raccontato e se l’ho fatto ti chiedo scusa ma a una certa età inizio ad essere smemorata 😂 Non sono mai stata in ostello perché anni fa, per un evento che dovevamo organizzare, andammo in un ostello per un sopralluogo visto che avremmo dovuto sistemare in quella struttura un centinaio di persone. Ne rimasi talmente traumatizzata che da allora non ho mai avuto il coraggio di provarne uno in prima persona. Camere tristissime e sporche, puzza di minestrone, freddo… insomma tipo le camerate di una colonia estiva per bambini. Però il quadro che dai tu racconta una storia completamente diversa e devo dire che sarei curiosa di provarne uno!

    1. Da come lo descrivi tu invece non ci sarei mai andata! 😂 Sicuramente ce ne sono alcuni trascuratissimi mentre altri hanno dei prezzi esagerati nonostante si condivida stanza e bagni. A me è sempre andata bene, vedremo in futuro 😂

      1. Poi purtroppo io mi lascio condizionare: la prima esperienza “indiretta” è andata male e allora non ho avuto la curiosità di riprovare. Ma alla fine è come con gli alberghi: certi sono orrendi eppure li strapaghi!

      2. Si effettivamente se ci si pensa! A questo punto preferisco un ostello almeno, anche se fa schifo, ho pagato poco. Il mio primo era abbastanza discutibile ma per 15€ a notte (mi fermai una notte sola) andava benissimo 😅😅

  2. A me piacciono moltissimo gli ostelli, sono una sistemazione ottima per viaggiare senza spendere troppo. Oltretutto in molti casi sono ristrutturati veramente bene, con un design unico, e hanno anche camere singole a disposizione. Soprattutto nel Regno Unito sono una valida alternativa ai B&B che sono molto variabili come qualità.

  3. La mia esperienza con gli ostelli risale a moltissimi anni fa. Ero un’universitaria e giravo l’Europa con l’Interrail. In UK sono stata solo in un’Ostello di Londra e non mi sono trovata male. Ma il top è stato in Danimarca dove gli ostelli mi sembravano degli hotel a cinque stelle. Solo a Copenhagen mi sono trovata malissimo, ma semplicemente perchè ero finita in una camerata da 20 letti e alla mattina mi erano sparite le scarpe. Non ti dico poi il mio ricordo di girare con le infradito, la pioggia danese e lo zaino in spalla per andarmi a comprare nuove scarpe! ahahhaha

  4. Un articolo davvero utile e interessante. Ma rimango fedele al mio stile di viaggio. Preferisco i confort, senza ombra di dubbio. Con una bimba poi, non credo sia fattibile. Parlo sempre dal
    Mio punto di vista. Ecco, forse quando andrò in pensione, proverò un esperienza del genere per sentirmi di nuovo “giovane”!

    1. Come dicevo nell’articolo, dipende più dallo stile di viaggio che dall’età perché ne ho visti di ogni genere, dal ragazzo di 18 che fa il giro del mondo, al 60enne che viaggia con la moglie. Con i bimbi si, è un’altra storia, sempre meglio viaggiare più comodi per le loro necessità ed esigenze 😘

  5. Confesso di non avere mai dormito in un ostello ma mi rendo conto, leggendoti, che il mio è un pregiudizio. Me li sono immaginati sporchi, rumorosi e disordinati invece quelli delle tue foto sono bellissimi. Non sono sicura riuscirei ad adattarmi alla promiscuità, non sono più giovane e l’idea di dividere la stanza con degli sconosciuti un pò mi inquieta.

    1. Anche io avevo molti pregiudizi a riguardo ed ho voluto provare per capire se fossi in errore o avevo ragione. La verità sta nel mezzo come al solito 😁 Più che per l’età penso sia una questione di carattere, io non avrei mai potuto farlo solo 10 anni fa, ero timidissima e riservata 😅

  6. Io non ho mai dormito in ostello, l’idea di dividere camera e bagno con sconosciuti mi inquieta. A Bangkok andrò in ostello, ma avrò una camera privata.

  7. Sono stata in diversi ostelli e devo dire che a parte una notte vicino all’aria condizionata che mi ha fatto dormire male e infreddolita non ho avuto brutte esperienze e anzi lo consiglio soprattutto se si viaggia da soli, è un ottimo modo per conoscere qualcuno e condividere anche solo quattro chiacchiere.

  8. Non potrei mai dormire in un ostello, non l’ho fatto da giovane e neanche adesso che ho 36 anni. Ho il sonno troppo leggero, mi sveglio pure per un colpo d’aria, faccio fatica pure a dormire con mio marito figuriamoci con altri!! Per me è un secco no, tranne un caso unico e raro: il capsule hotel in Giappone, lì non mi sono trovata male, ma è diverso.

  9. A me gli ostelli piacciono molto: sono sempre stati i miei fedeli amici e compagni di viaggio. Ora, quando viaggio per lavoro, ho esigenze divese (tipo svegliarmi alle 5 per lavorare) e quindi preferisco una camera privata… ma spesso non rinuncio all’ostello.

  10. Ciao Ilaria,

    finalmente qualcuno che “inneggia” gli ostelli. Io li adoro *.* viaggiando spesso da sola sono un valido aiuto per trovare compagni di viaggio quando voluto e necessario. Certo, alle volte non sono stata fortunata, ma devo ammettere che nella maggior parte dei casi mi sono trovata bene e conosciuto un sacco di persone che hanno migliorato il mio viaggio, Ora ho 34 anni e quando faccio i viaggi tendo a fare un mix: nelle zone care utilizzo gli ostelli, in quelle più economiche prendo una stanza per conto mio. Del resto invecchiando le esigenze cambiano! Ma evviva gli ostelli che hanno reso i miei viaggi più spensierati e più belli 🙂

  11. Io ci sono sempre andata negli ostelli e continuerò anche sopra i 50 anni, non penso che l’età conti, gli incontri più interessati li abbiamo sempre fatti proprio negli ostelli!

  12. Ho vissuto 8 mesi in Inghilterra e ho viaggiato tanto durante questi mesi attraverso il paese. Sempre andata negli hostel e mi sono quasi sempre trovata bene ! ovvio che ci sono i “contro” pero l’aspetto economico e conviviale vince!
    Dovessi tornarci (e mi piacerebbe tantissimo), sicuramente sceglierei questa opzione!
    In Italia invece, non ho mai provato… Adesso che ci penso, dovrei guardare la prossima volta che vado in giro!
    Buona giornata
    Amélie

    1. In Italia sono meno organizzati rispetto all’estero ma al nord Italia mi sono trovata bene, sono stata solo in due ostelli quindi la mia esperienza è limitata. In Inghilterra ed in Irlanda invece li super consiglio 😀

  13. È interessante leggere un punto di vista totalmente diverso dal mio. Io, ad esempio, nonostante sia una ragazza molto aperta, socievole e che parla tantissimo, non sono mai stata in un ostello. Anzi, cerco sempre di trovare delle camere addirittura con bagno privato, proprio perché l’idea di condividere qualcosa di intimo non mi piace.
    Sarà perché ho sempre viaggiato con mio marito e, adesso che è nato mio figlio, ancora peggio!
    Capisco che ci sono i lati positivi ci mancherebbe… il mondo è bello perché vario😉
    Poi chissà, magari un giorno deciderò di provare…

  14. Io dormo spesso negli ostelli e ho un bambino di 4 anni. Ovviamente prendiamo sempre una camera privata (perché i minori non possono stare nelle camerate comuni). Trovo che siano ottime soluzioni per spendere poco e fare amicizia. Me ho usufruito anche nel Regno Unito tra l’altro, in Cornovaglia.

    1. Si alla fine dipende sempre dal tipo di viaggiatore e da quanto ci adattiamo. Trovo la convivialità degli ostelli seconda a nessuno, almeno nella mia esperienza. Bella la Cornovaglia! Devo ancora visitarla, spero presto!

  15. L’immagine che mi sono fatta degli ostelli è la descrizione dei lati negativi: persone che russano, condividere gli spazi con gli sconosciuti, non poter accendere la luce, dover fare piano se tutti dormono… Insomma non fa per me che preferisco la privacy e la tranquillità di una camera tutta mia con bagno annesso. Credo proprio che la questione privacy e il bagno in comune mi turbi moltissimo. Forse trovando qualcosa con bagno in camera da non dover dividere, in un ostello curato e un po’ più “posh”, potrei anche provarli, altrimenti no. Non sono nel mio stile.

    1. Ma si, dipende molto da come si vive solitamente il viaggio e le nostre abitudini giornaliere. Se me lo avessero detto 10 anni fa che avrei dormito in una stanza con altri estranei tra cui uomini, avrei sicuramente fatto una pernacchia non credendo neanche ad una parola!XD Magari in futuro cambierò di nuovo idea, chi lo sà ma per ora mi trovo bene…
      Grazie per il commento Veronica!

  16. Io so di non essere un tipo da ostello. Più che altro, non avendolo mai provato, lo vedo un mondo completamente diverso da quello che vorrei quando arrivo in un posto nuovo e che non conosco. Per questo è stato molto interessante leggere questo articolo. Mi è servito per interfacciarmi con una realtà da cui mi allontano sempre ma che non sembra per niente male!

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