Siamo nella Highlands della Scozia, l’estremo Nord del paese, nella contea del Caithness; oltre ci sono solo le isole Orcadi e le Shetland. Lo immaginavo aspro e selvaggio, invece il Caithness mi sorprende con le sue pianure spruzzate di giallo dei ginestroni che si alternano a distese di brughiere, spiagge dorate e pascoli verdi. Percorrendo la famosa North Coast 500 ci si sorprende molto spesso, i panorami aspri che immaginiamo pensando alle Highlands scozzesi si addolciscono lasciando che lo sguardo si perda in questi orizzonti infiniti.

Dunbeath and castle
La prima tappa del viaggio è il porticciolo affacciato su Dunbeath Bay, così piccolo che potrebbe anche non essere visibile ai turisti più distratti. Un tempo era un fiorente porto ricco di imbarcazioni impegnate nella pesca delle aringhe, come molti della zona. Oggi è una vera delizia passeggiare e godersi il panorama del mare sulle scogliere, il vento che soffia forte verso le poche case e le nuvole che corrono veloci sopra al Dunbeath Castle che risale al XV secolo. I suoi interni non sono visitabili perchè proprietà privata ma sappiamo che fu la residenza del Clan Sinclair dal 1620 al 1945, anno della morte dell’ultimo Sinclair. Successivamente venne venduto ad un americano e poi ad uno scozzese.


” Il Clan Sinclair era un clan delle Highlands, di origini normanne. Arrivarono in Scozia dopo la conquista dell’Inghilterra di Guglielmo il Conquistatore, infatti il loro nome originale era “Saint-Clair”. Possedevano molte terre del nord, oltre alle isole Orcadi e il Lothian. “
Hill o’ many Stanes
Spostandoci verso nord e osservando dei panorami sempre più intesi e drammatici, ci avviciniamo anche ad un luogo ricco di mistero, appena fuori Mid Clyth. Sto parlando della “Collina dalle molte rocce” che presenta attualmente duecento rocce di circa un metro e altre più piccole sistemate su questa collina nel mezzo del nulla, circondate da cespugli profumati di ginestrone e campi a perdita d’occhio. Intorno al 1870 erano 250 le rocce ancora in piedi, gli esperti dicono che potrebbero risalire a quattro mila anni fa nonostante non si sia ancora capito quale fosse il loro scopo.
L’entrata è gratuita e c’è un sentiero che dalla strada conduce proprio tra le pietre (si consiglia di non passare in mezzo ma seguire il sentiero che segue il perimetro della collinetta).

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Whaligoe Steps
Nessuna indicazione lungo la strada per questo luogo dal carattere ostile e solitario che nasce in un’insenatura tra scogliere alte intorno ai 250 metri. Una lunga e ripida scalinata, la Whaligoe Steps, conduce al porticciolo naturale che Thomas Telford, ingegnere scozzese, definì “un posto terribile”. Effettivamente è un luogo che mette soggezione mentre si percorrono i 330 gradini a picco sul Mare del Nord ascoltandolo infrangersi contro le rocce sottostanti mentre i tanti volatili cercano rifugio negli intagli naturali della pietra scura. I gradini scavati nella roccia, che all’epoca erano 365, furono un’idea del capitano David Brodie che spese “soltanto” 8 £ per raggiungere l’attracco sul mare e creare un porto che ospitasse almeno 14 barche. In quel periodo la pesca di aringhe, crostacei e salmoni era in florente crescita e questo divenne il luogo dove venivano scaricati e salati i pesci per poi essere trasportati fino al centro abitato di Wick, non molto distante. Scendendo verso il molo, ormai in disuso, si può solo cercare di immaginare i pescherecci che si infilavano nell’insenatura per scaricare il prezioso carico che poi le donne, in grandi ceste, caricavano per gli angusti gradini.


Perchè si chiama Whaligoe? Il nome “Holygoe” potrebbe arrivare dall’epoca paleocristiana ma ormai viene associato a “Goe” che significa insenatura rocciosa e “Whale” cioè balena rifacendosi alle dicerie per cui una o più balene morte siano state trascinate fin lì dalle onde. L’origine del nome si perde nel tempo legandosi alla sensazione di un angolo di mondo dimenticato. Era uno dei luoghi che attendevo di vedere con maggior impazienza e curiosità. Non importa aver trovato un tempo da lupi, ha reso l’esperienza più immersiva mentre osservavo le onde frustare quegli scogli in gesti che si ripetono da almeno 200 anni!

Castle Sinclair Girnigoe
Per raggiungere il castello che porta il nome del Clan Sinclair, bisogna attraversare qualche caratteristico villaggio di pescatori lungo la costa spoglia intervallata solo da muretti a secco e pecore che brucano indisturbate. Il Castello Sinclar Girnigoe è immerso in un panorama mozzafiato, a picco sulle scogliere, rimangono solo alcuni resti di quello che era un complesso con più edifici aggiunti nel corso di decenni. Infatti una parte, il Castle Girnigoe risale al XV secolo, e la parte considerata Castle Sinclair è più recente, del XVII secolo. Dal 1998 è nelle mani del Clan Sinclair Trust che l’ha salvato dal completo crollo in mare occupandosi degli scavi archeologici e di mantenerlo in buono stato per dare la possibilità a tutti di visitarlo.


Costruito in posizione decisamente stragetica torreggia impavido sul Mare del Nord, appoggiandosi su queste lastre di pietra scura e terra abbracciata da un tappeto fittissimo di erba; a tratti spruzzato di primule chiare. Il vento ulula tra le fessure del castello e tra gli speroni di roccia che lo circondano, testimone di battaglie e assedi tra i Sinclair ed i Campbell che ne reclamavano la proprietà.
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Come raggiungere queste località in automobile:
Si trovano lungo la North Coast 500 o A9. Quindi da Inverness, prendendo questa strada, in circa due ore, si arriva Dunbeath Bay. Da qui si può raggiungere la Hill o’ many stanes in 15 minuti uscendo dall’A9 e prendendo la A99. Per raggiungere i Whaligoe Steps si prosegue sulla A99 per altri 5 minuti. Non essendo segnalati, si può prendere come riferimento la località di Whaligoe. Per vedere il Castle Sinclair bisogna continuare sulla A99 per altri venti minuti passando per Wick.
Come raggiungere queste località in bus:
Da quanto ho visto c’è un solo bus, il numero X99 della Stagecoach che copre la linea Inverness-Thurso. Le fermate a Dunbeath e Whaligoe (Smitty Cottage) ci sono. Lascio a questo link diretto la tabella con gli orari.

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A leggere la storia del clan Sinclair mi ha fatto ricordare l’attore Roger Moore quando interpretava Brett Sinclair in “Attenti a quei due”
Ahahaha ho presente ma non l’ho mai guardato!