Siamo nella Highlands della Scozia, l’estremo Nord del paese, nella contea del Caithness; oltre ci sono solo le isole Orcadi e le Shetland. Il vento sferza il viso e la ginestra dondola selvaggiamente profumando l’aria che si fa più pungente spingendosi sempre più a Nord.

John O’ Groats
Dal Castle Sinclar si raggiunge quello che viene segnalato come punto più a nord: il porto di John O’ Groats anche solo per scattare la foto di rito al cartello che indica tutte le distanze dei luoghi più conosciuti e lontani del Regno Unito e non solo; c’è anche New York. Tra i tanti possiamo osservare: Land’s End, il punto più a sud della Cornovaglia che per tanti rappresenta il british “coast to coast” per eccellenza. C’è chi lo percorre in bici, chi a piedi campeggiando o soltanto in automobile per poi raggiungere le isole con il traghetto.
Il nome John O’ Groats sembra che arrivi dall’Olandese Jan De Groot che nel 1496 gestiva il traghetto che conduce alle Isole Orcadi che da poco erano tornate ad essere proprietà della Scozia dopo essere state parte della Norvegia. Infatti tra le poche cose caratteristiche da notare a John O’ Groats ci sono proprio le casette colorate in pieno stile norvegese.

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I faraglioni di Duncansby Head e il Faro
Prima di raggiungere Dunnet Head, bisogna assolutamente fare una deviazione verso est per spingersi fino al promontorio di Duncasby. Già dal largo Faro bianco si intravedono gli speroni di roccia ed il panorama da film fantasy. Bisogna però incammianarsi sull’erba soffice per poter godere appieno della sua maestosità. Lungo il sentiero, a sinistra, si notano già le rocce a picco sull’oceano dove nidificano gli uccelli che planano continuamente sulle pareti rocciose. Solo una volta arrivati al margine delle scogliere però si vedono bene, nonostante la pioggia battente di quel giorno, i faraglioni e le rocce appuntite che sbucano dall’acqua. Uno spettacolo che dimenticherò difficilmente. Era la parte che attendevo di più del viaggio, dopo le Whaligoe Steps e non sono rimasta delusa, la forza dell’oceano che sferza le rocce scure mi regala sempre emozioni indelebili. Forse la nebbia della gironata ha solo contribuito a rendere l’atmosfera più magica.
Il Faro bianco, che guida le barche attraverso il Pentland Firth, è stato disegnato da David Alan Stevenson nel 1924. Se il cognome non vi è nuovo è perchè è davvero imparentato con il più famoso scrittore. David Alan proveniva da una famiglia di ingegneri di fari, era cugino di Robert Louis e regalò alla Scozia ben 26 fari. Diciamo che fu il cugino ad intraprendere una carriera diversa dal solito, gli altri familiari erano tutti ingegneri di fari, dal nonno, al padre etc..

Come raggiungere: da John O’ Groats, in auto sono solo 5 minuti dal Puffin Cottage sulla A99. Mentre non ho trovato mezzi pubblici, dallo stesso punto, a piedi, sono poco più di 30 minuti.
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Il promontorio di Dunnet Head, il faro e la spiaggia
Lasciandoci alle spalle le meraviglie della natura, si prosegue verso Ovest, verso Dunnet Head. Se vogliamo davvero mettere i piedi nel luogo più a Nord della terraferma scozzese, allora bisogna fare rotta proprio lì! Questo promontorio è la zona più a nord di tutta la Scozia, isole escluse, facilmente visibile sulla mappa. Da qui, con il bel tempo, sono visibili le Orcadi e la disabitata isola Stroma (non più abitata dal 1997). Non c’è molto in questo punto, è solo per l’emozione di trovarsi lì ed essorvare il panorama che si staglia oltre il faro. Questo risale al 1831 ed è stato progettato da Robert Stevenson (il nonno dello scrittore) e di fronte, nel parcheggio, si nota un’alta pietra che ci ricorda in quale punto della Scozia siamo.


Più a sud, scendendo verso Thurso spicca l’omonima spiaggia: Dunnet beach. Il primo aggettivo che salta alla mente per descriverla è: immensa! Sembra non finire mai questa distesa di sabbia modulata dalle onde dell’oceano che si abbattono con ferocia. E’ più lunga di 3 chilometri ma si nasconde dietro alte dune. La zona è molto ventosa ed attira, come spesso succede negli angoli in cui il vento trasforma il mare in cavalloni, molti surfisti da ogni punto della Scozia e del Regno Unito. Come in molte spiagge del Regno Unito e dell’Irlanda, anche qui si trova un’area per il campeggio, anche se quel giorno non c’era quasi nessuno ad esplorarla, facendola sembrare ancora più infinita.


Come raggiungere: da John O’ Groats, in auto, basta percorrere la A 836 per mezzo’ra. Da Thurso invece si può percorrere la B855, oppure ridurre un po’ i tempi percorrendo un tratto della A836 e poi prendere la B855. Con i mezzi pubblici non sono riuscita a trovare nulla.
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Un giorno ci andrò a visitare la Scozia
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